Biografia:
(Tratto da Wikipedia)
Infanzia: « La prima
cosa che ricordo è un incubo »
(John Lennon)
John Lennon nacque al Maternity Hospital di Oxford Street, a
Liverpool, nel pomeriggio del 9 ottobre 1940, mentre era in corso un
raid tedesco della seconda guerra mondiale, da una famiglia
discendente dagli O'Leannain dell'Irlanda occidentale. La madre
Julia, nata Stanley, gli diede come secondo nome Winston, in onore
dell'allora primo ministro Winston Churchill. Il padre Alfred era un
marinaio, in mare ai tempi della nascita di John e spesso assente da
casa. Julia ebbe un'altra figlia, Victoria Elizabeth, nata nel
giugno del 1945 dalla relazione con un soldato gallese, ma fu
costretta a darla in adozione con il nome di Ingrid. Nella primavera
del 1946 la zia Mimi prese John sotto la propria protezione e quella
di suo marito George, con l'intento di responsabilizzare
maggiormente sua sorella, da lei considerata ingenua e imprudente.
Il piccolo John aveva dunque sei anni quando venne allontanato dalla
madre per la prima volta.
Nel 1946 Julia e Alfred divorziarono. Julia incontrò allora John
'Bobby' Dykins e decise di traslocare con lui e John, che nel
frattempo non viveva più con gli zii, in un piccolo appartamento. Il
padre di Julia mandò Mimi a fare un sopralluogo del nuovo
appartamento della famiglia, e una volta giudicatolo inadeguato,
John venne riportato a "Mendips".
Il 5 marzo 1947 nacque Julia Dykins, la sorellastra di John, e i
genitori tornarono a vivere a Penny Lane. Il 26 ottobre del 1949
venne alla luce anche la seconda sorellastra di John, Jacqueline,
detta Jakie, e la famiglia traslocò a Springwood.
Adolescenza nella
casa di zia Mimi.
"Mendips"John cominciò a frequentare la Dovedale Primary School,
dove il maestro e il preside si accorsero sin dall'inizio della
personalità eccentrica del giovane alunno e della sua creatività.
Terminata la scuola elementare, si iscrisse alla Quarry Bank High
School, dove collezionò risultati negativi. Zia Mimi, considerando
valido il talento del nipote nel disegnare, riuscì a farlo
iscrivere, non senza fatica, al Liverpool College of Art.
" Ho sempre avuto questo sogno di fare l'artista in un piccolo
cottage in una stradina. Il mio vero desiderio è scrivere versi e
fare qualche quadro a olio. Era così un bel sogno, vivere in un
cottage e andarsene in giro nei boschi "
(John Lennon)
In quel periodo Lennon si avvicinò alla musica da autodidatta.
Imparò dapprima a suonare un'armonica a bocca regalatagli da uno
studente in pensione presso la zia Mimi a “Mendips”. Poi venne a
contatto con le produzioni musicali che furoreggiavano allora: Rock
Around the Clock di Bill Haley, Rock Island Line di Lonnie Donegan e
Heartbreak Hotel di Elvis Presley. Folgorato da questi brani, si
fece regalare una chitarra alla buona dalla madre che gli insegnò
anche gli accordi al banjo; e nel 1956 formò la sua prima band, i
Quarrymen. Storica è la frase di zia Mimi che, vedendo il nipote
sempre alle prese con la sua chitarra, gli disse: «La chitarra va
bene, John, ma non ti darà certo di che vivere» («The guitar's all
very well, John, but you'll never make a living out of it») –
qualche anno dopo, raggiunta la popolarità, Lennon avrebbe fatto
incidere questa frase su una targa d'argento, mandandola alla zia.
« Il rock'n'roll era reale. Tutto il resto era irreale. Quando avevo
quindici anni era l'unica cosa, tra tutte, che potesse arrivare a
me. »
(John Lennon, 1970)
Nel giugno 1953 morì lo zio George. Ma un altro lutto ben più
devastante avrebbe colpito John Lennon. Nel 1958, infatti, la madre
Julia morì accidentalmente investita da un'auto guidata da un agente
di polizia ubriaco. Qualche anno dopo John avrebbe ricordato la
notte che seguì l'incidente come la più brutta della sua vita: «I
lost my mother twice. Once as a child of five and then again at
seventeen. It made me very, very bitter inside. I had just begun to
re-establish a relationship with her when she was killed» ("Ho perso
mia madre due volte. Una volta da bambino a cinque anni e poi ancora
a 17. Mi ha dato molta, molta amarezza interiore. Avevo appena
iniziato a ristabilire una relazione con lei quando fu uccisa").
« Il dolore più grande è non essere desiderati, renderti conto che i
tuoi genitori non hanno bisogno di te quando tu hai bisogno di loro.
Quando ero bambino ho vissuto momenti in cui non volevo vedere la
bruttezza, non volevo vedere di non essere voluto. Questa mancanza
di amore è entrata nei miei occhi e nella mia mente. Non sono mai
stato veramente desiderato. L'unico motivo per cui sono diventato
una star è la mia repressione. Nulla mi avrebbe portato a questo se
fossi stato "normale" »
(John Lennon, 1971)
« A volte mi sento sollevato per il fatto di non avere genitori. La
maggior parte dei parenti dei miei amici assomigliava poco a degli
umani. Avevano la testa piena di timori piccolo borghesi e invece la
mia era piena di idee mie! Vivevo divertendomi, aspettando
segretamente qualcuno con cui comunicare. La maggior parte della
gente era morta; alcuni erano morti per metà e non ci voleva molto a
divertirli »
(John Lennon, 1978)
Durante un concerto dei Quarrymen, John incontrò Paul McCartney, e
andò a formarsi così il nucleo centrale di quelli che poi sarebbero
stati i Beatles (Paul McCartney aveva a sua volta perso sua madre
nel 1956 per un tumore al seno).
Nella casa di zia Mimi, Lennon visse fino al 1963 in quella che poi
sarebbe diventata la "mitica" residenza dal nomignolo Mendips, al
numero 251 di Menlove Avenue. In quella casa sarebbero nate le prime
canzoni di Beatles. Assieme a Paul McCartney, Lennon si sarebbe
ritirato spesso nella tranquilla dimora di zia Mimi – sicuramente
uno dei punti-chiave della toponomastica beatlesiana – al fine di
trarre ispirazione per nuove canzoni.
8 dicembre
1980: la morte
Nel
1980,
John si recò negli
studi di registrazione
Hit Factory di
New York
per registrare un nuovo album,
Double Fantasy,
che venne pubblicato nel
novembre
di quello stesso anno. Poche
settimane dopo l'uscita del
disco, la sera dell'8 dicembre
1980 alle 22.51, al termine di
un pomeriggio trascorso al
Record Plant Studio, mentre
Lennon si accingeva a rincasare
con la moglie e si trovava di
fronte all'ingresso del Dakota
Building (il lussuoso palazzo in
cui risiedeva, sulla 72ª strada,
nell'Upper West Side a New
York), un venticinquenne malato
di mente di nome Mark Chapman
esplose contro di lui cinque
colpi di pistola colpendolo
quattro volte (il quinto colpo
non andò a segno) mentre
esclamava: «Hey, Mr. Lennon».
Uno dei proiettili trapassò
l'aorta e Lennon fece in tempo a
fare ancora qualche passo
mormorando «I was shot...» [Mi
hanno sparato] prima di
stramazzare al suolo perdendo i
sensi. Soccorso da una pattuglia
di polizia, Lennon perse
conoscenza durante la corsa
verso il Roosevelt Hospital,
dove fu dichiarato morto alle
23.07.
« Non ho paura di morire, sono
preparato alla morte perché non
ci credo. Penso che sia solo
scendere da un'auto per salire
su un altra. »
(John Lennon, 1969)
« Non rimpiango niente di quello
che ho fatto, davvero, a parte
forse di aver ferito altre
persone. Non rinnego niente »
(John Lennon, 1971)
In una recente intervista del 10
giugno 2007, rilasciata a Radio
BBC dalla moglie Yoko Ono, si è
appreso che Lennon, la sera
della sua uccisione, stava
andando a salutare il figlio
Sean. Il corpo di Lennon fu
cremato e parte delle sue ceneri
sparse nell'Oceano Atlantico e
non si hanno notizie di una vera
tomba dell'artista.
Julian, l'altro figlio di
Lennon, non era nominato nel suo
testamento. Yoko Ono propose di
riconoscergli 20 milioni di
sterline ma Julian li rifiutò
asserendo che era una cifra
esigua comparata a ciò che gli
sarebbe spettato.
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