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John Lennon  (Liverpool, 9 Ottobre 1940- New York, 8 Dicembre 1980)


Biografia: (Tratto da Wikipedia)

Infanzia: « La prima cosa che ricordo è un incubo »
(John Lennon)

John Lennon nacque al Maternity Hospital di Oxford Street, a Liverpool, nel pomeriggio del 9 ottobre 1940, mentre era in corso un raid tedesco della seconda guerra mondiale, da una famiglia discendente dagli O'Leannain dell'Irlanda occidentale. La madre Julia, nata Stanley, gli diede come secondo nome Winston, in onore dell'allora primo ministro Winston Churchill. Il padre Alfred era un marinaio, in mare ai tempi della nascita di John e spesso assente da casa. Julia ebbe un'altra figlia, Victoria Elizabeth, nata nel giugno del 1945 dalla relazione con un soldato gallese, ma fu costretta a darla in adozione con il nome di Ingrid. Nella primavera del 1946 la zia Mimi prese John sotto la propria protezione e quella di suo marito George, con l'intento di responsabilizzare maggiormente sua sorella, da lei considerata ingenua e imprudente.
Il piccolo John aveva dunque sei anni quando venne allontanato dalla madre per la prima volta.
Nel 1946 Julia e Alfred divorziarono. Julia incontrò allora John 'Bobby' Dykins e decise di traslocare con lui e John, che nel frattempo non viveva più con gli zii, in un piccolo appartamento. Il padre di Julia mandò Mimi a fare un sopralluogo del nuovo appartamento della famiglia, e una volta giudicatolo inadeguato, John venne riportato a "Mendips".
Il 5 marzo 1947 nacque Julia Dykins, la sorellastra di John, e i genitori tornarono a vivere a Penny Lane. Il 26 ottobre del 1949 venne alla luce anche la seconda sorellastra di John, Jacqueline, detta Jakie, e la famiglia traslocò a Springwood.

Adolescenza nella casa di zia Mimi.

"Mendips"John cominciò a frequentare la Dovedale Primary School, dove il maestro e il preside si accorsero sin dall'inizio della personalità eccentrica del giovane alunno e della sua creatività. Terminata la scuola elementare, si iscrisse alla Quarry Bank High School, dove collezionò risultati negativi. Zia Mimi, considerando valido il talento del nipote nel disegnare, riuscì a farlo iscrivere, non senza fatica, al Liverpool College of Art.
" Ho sempre avuto questo sogno di fare l'artista in un piccolo cottage in una stradina. Il mio vero desiderio è scrivere versi e fare qualche quadro a olio. Era così un bel sogno, vivere in un cottage e andarsene in giro nei boschi "
(John Lennon)

In quel periodo Lennon si avvicinò alla musica da autodidatta. Imparò dapprima a suonare un'armonica a bocca regalatagli da uno studente in pensione presso la zia Mimi a “Mendips”. Poi venne a contatto con le produzioni musicali che furoreggiavano allora: Rock Around the Clock di Bill Haley, Rock Island Line di Lonnie Donegan e Heartbreak Hotel di Elvis Presley. Folgorato da questi brani, si fece regalare una chitarra alla buona dalla madre che gli insegnò anche gli accordi al banjo; e nel 1956 formò la sua prima band, i Quarrymen. Storica è la frase di zia Mimi che, vedendo il nipote sempre alle prese con la sua chitarra, gli disse: «La chitarra va bene, John, ma non ti darà certo di che vivere» («The guitar's all very well, John, but you'll never make a living out of it») – qualche anno dopo, raggiunta la popolarità, Lennon avrebbe fatto incidere questa frase su una targa d'argento, mandandola alla zia.

« Il rock'n'roll era reale. Tutto il resto era irreale. Quando avevo quindici anni era l'unica cosa, tra tutte, che potesse arrivare a me. »
(John Lennon, 1970)

Nel giugno 1953 morì lo zio George. Ma un altro lutto ben più devastante avrebbe colpito John Lennon. Nel 1958, infatti, la madre Julia morì accidentalmente investita da un'auto guidata da un agente di polizia ubriaco. Qualche anno dopo John avrebbe ricordato la notte che seguì l'incidente come la più brutta della sua vita: «I lost my mother twice. Once as a child of five and then again at seventeen. It made me very, very bitter inside. I had just begun to re-establish a relationship with her when she was killed» ("Ho perso mia madre due volte. Una volta da bambino a cinque anni e poi ancora a 17. Mi ha dato molta, molta amarezza interiore. Avevo appena iniziato a ristabilire una relazione con lei quando fu uccisa").

« Il dolore più grande è non essere desiderati, renderti conto che i tuoi genitori non hanno bisogno di te quando tu hai bisogno di loro. Quando ero bambino ho vissuto momenti in cui non volevo vedere la bruttezza, non volevo vedere di non essere voluto. Questa mancanza di amore è entrata nei miei occhi e nella mia mente. Non sono mai stato veramente desiderato. L'unico motivo per cui sono diventato una star è la mia repressione. Nulla mi avrebbe portato a questo se fossi stato "normale" »
(John Lennon, 1971)
« A volte mi sento sollevato per il fatto di non avere genitori. La maggior parte dei parenti dei miei amici assomigliava poco a degli umani. Avevano la testa piena di timori piccolo borghesi e invece la mia era piena di idee mie! Vivevo divertendomi, aspettando segretamente qualcuno con cui comunicare. La maggior parte della gente era morta; alcuni erano morti per metà e non ci voleva molto a divertirli »
(John Lennon, 1978)

Durante un concerto dei Quarrymen, John incontrò Paul McCartney, e andò a formarsi così il nucleo centrale di quelli che poi sarebbero stati i Beatles (Paul McCartney aveva a sua volta perso sua madre nel 1956 per un tumore al seno).

Nella casa di zia Mimi, Lennon visse fino al 1963 in quella che poi sarebbe diventata la "mitica" residenza dal nomignolo Mendips, al numero 251 di Menlove Avenue. In quella casa sarebbero nate le prime canzoni di Beatles. Assieme a Paul McCartney, Lennon si sarebbe ritirato spesso nella tranquilla dimora di zia Mimi – sicuramente uno dei punti-chiave della toponomastica beatlesiana – al fine di trarre ispirazione per nuove canzoni.

8 dicembre 1980: la morte

Nel 1980, John si recò negli studi di registrazione Hit Factory di New York per registrare un nuovo album, Double Fantasy, che venne pubblicato nel novembre di quello stesso anno.
Poche settimane dopo l'uscita del disco, la sera dell'8 dicembre 1980 alle 22.51, al termine di un pomeriggio trascorso al Record Plant Studio, mentre Lennon si accingeva a rincasare con la moglie e si trovava di fronte all'ingresso del Dakota Building (il lussuoso palazzo in cui risiedeva, sulla 72ª strada, nell'Upper West Side a New York), un venticinquenne malato di mente di nome Mark Chapman esplose contro di lui cinque colpi di pistola colpendolo quattro volte (il quinto colpo non andò a segno) mentre esclamava: «Hey, Mr. Lennon». Uno dei proiettili trapassò l'aorta e Lennon fece in tempo a fare ancora qualche passo mormorando «I was shot...» [Mi hanno sparato] prima di stramazzare al suolo perdendo i sensi. Soccorso da una pattuglia di polizia, Lennon perse conoscenza durante la corsa verso il Roosevelt Hospital, dove fu dichiarato morto alle 23.07.

« Non ho paura di morire, sono preparato alla morte perché non ci credo. Penso che sia solo scendere da un'auto per salire su un altra. »
(John Lennon, 1969)
« Non rimpiango niente di quello che ho fatto, davvero, a parte forse di aver ferito altre persone. Non rinnego niente »
(John Lennon, 1971)

In una recente intervista del 10 giugno 2007, rilasciata a Radio BBC dalla moglie Yoko Ono, si è appreso che Lennon, la sera della sua uccisione, stava andando a salutare il figlio Sean. Il corpo di Lennon fu cremato e parte delle sue ceneri sparse nell'Oceano Atlantico e non si hanno notizie di una vera tomba dell'artista.

Julian, l'altro figlio di Lennon, non era nominato nel suo testamento. Yoko Ono propose di riconoscergli 20 milioni di sterline ma Julian li rifiutò asserendo che era una cifra esigua comparata a ciò che gli sarebbe spettato.
 

 

 

 

  
 


 


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